Di cosa si tratta?

Se la ghiandola sebacea è “il teatro dell’acne”, come l’ha definita il dermatologo americano R. Kligman, allora l’iperseborrea è la scena, mentre l’acne e la rosacea sono le commedie allestite in stagioni teatrali diverse, non necessariamente nella stessa persona.  L’acne è rappresentata nella “stagione” adolescenziale. Gli ormoni androgeni, provenienti da testicolo e surrene, sono gli assistenti di scena che stimolano la produzione di sebo ed il suo intrappolamento all’interno dei follicoli ghiandolari in strutture dette comedoni, più noti come punti bianchi (se chiusi) o neri (se aperti). In questo ambiente si muovono ed esprimono al meglio infiammazione ed infezione, gli attori principali della “commedia dell’acne”, che interagendo tra loro mettono in scena papule, pustole e noduli; nei casi più gravi, “lasciano il segno” con cicatrici permanenti. Gli stessi attori sono protagonisti anche delle fasi più avanzate della rosacea, tipica della “stagione” matura, manifestandosi prevalentemente in donne di età superiore ai 40 anni con pelle chiara. In questo caso la scena viene preparata da vasi del viso particolarmente reattivi che nelle fasi iniziali determinano un arrossamento tipicamente diffuso sulle guance ed il naso.