Di cosa si tratta?

È un area di accumulo di depositi di grasso sottocutaneo, che assume diversi nomi a seconda del punto in cui si trova: “pancia” nell’addome, “doppio mento” nella parte anteriore del collo, “gobba del bufalo” in quella posteriore, “maniglie dell’amore” sul dorso, “culotte de cheval” ai lati delle cosce. La presenza e la distribuzione di questi accumuli non sono necessariamente legate ad una situazione di sovrappeso od obesità ma piuttosto a diversi fattori come la predisposizione genetica, gli stimoli ormonali o particolari condizioni patologiche. Per quanto sia considerata un inestetismo perché modifica la sagoma corporea creando disarmonia, in realtà ogni adiposità localizzata rappresenta per l’organismo un magazzino dove sono conservate le sue preziose riserve energetiche. Queste sono disposte ordinatamente, come otri pieni d’olio su una scaffalatura, sotto forma di trigliceridi contenuti all’interno delle cellule adipose sostenute dalle fibre del tessuto connettivo. Non è quindi facile indurre il cervello a dare ordine di utilizzarle: spesso con una dieta ipocalorica si riesce a perdere peso ma non a ridurre questi accumuli in maniera rilevante.